La pallacanestro, conosciuta anche come basket; abbreviazione del termine in lingua inglese basketball), è uno sport di squadra in cui due formazioni di cinque giocatori ciascuna si affrontano per segnare con un pallone nel canestro avversario, secondo una serie di regole prefissate e con un punteggio che varia dalla posizione di tiro.
Nasce a Springfield (una cittadina statunitense) nel 1891, grazie all’idea di James Naismith , medico ed insegnante di educazione fisica canadese. Dalla fine del XIX secolo, il basket si è diffuso in tutto il mondo, grazie all’attiva propaganda della Federazione Internazionale Pallacanestro, fondata nel 1932 È uno sport olimpico dalla XI Olimpiade, che si tenne a Berlino.
La pallacanestro fu creata da un solo uomo: il dottor James Naismith, professore di educazione fisica canadese. Nel 1891 Naismith lavorava presso la YMCA International Training School di Springfield, nel Massachusetts. Gli venne chiesto di trovare uno sport che potesse tenere in allenamento durante la stagione invernale i giocatori di football in alternativa agli esercizi di ginnastica.
Il basketball vide la luce il 15 dicembre 1891, regolato da tredici norme, con un cesto appeso alle estremità della palestra del centro sportivo e squadre composte di un numero variabile di giocatori. Il 15 gennaio si disputò la prima partita della storia della pallacanestro, fra due squadre di nove giocatori: terminò 1 a 0 grazie al canestro di William Richmond Chase. Il nome del gioco fu coniato da uno degli allievi di James Naismith, Frank Mahan, dopo che l’inventore aveva rifiutato di chiamarlo Naismithball. Il 15 gennaio 1892 Naismith pubblicò le regole del gioco: è la data di nascita ufficiale della pallacanestro. Il canestro fu applicato all’altezza della tribuna, come canestro usavano un cesto di vimini e quando la palla entrava si usava una scala per riprenderla.
Lo sport divenne popolare negli Stati Uniti in brevissimo tempo, cominciando subito dopo a diffondersi in tutto il mondo, attraverso la rete degli ostelli YMCA; gli allievi di Naismith divennero missionari e mentre viaggiavano nel mondo per portare il messaggio cristiano, riuscivano a coinvolgere i giovani nel nuovo gioco. Fu aggiunto al programma olimpico in occasione delle Olimpiadi di Berlino 1936 (anche se vi era stato precedentemente un torneo di pallacanestro durante le Olimpiadi di St. Louis 1904, non riconosciuto ufficialmente dal CIO). In quell’occasione, Naismith consegnò la medaglia d’oro agli Stati Uniti, che sconfissero in finale il Canada.
Nel 1946 nacque negli USA la National Basketball Association (NBA), con lo scopo di organizzare le squadre professionistiche e rendere lo sport più popolare. Nel resto del mondo, la diffusione si incrementò con la nascita della Federazione Internazionale Pallacanestronel 1932. In Europa, la pallacanestro ebbe una particolare risonanza e soprattutto l’Unione Sovietica fu lo stato che riuscì a competere a livello internazionale alla potenza degli Stati Uniti.
Nelle competizioni ufficiali le partite di pallacanestro vengono solitamente giocate al coperto in grandi impianti multidisciplinari detti palazzetti dello sport, il cui soffitto deve essere ad una altezza di almeno 7 m dal campo di gioco. In passato, era consentito giocare in campi all’aperto, ma ormai è quasi ovunque vietato per gli incontri ufficiali.
Il campo di gioco è un rettangolo largo 15 metri e lungo 28 (con deroghe per i campi più piccoli già esistenti e solo per competizioni locali e il regolamento FIBA prevede un minimo di 14 metri di larghezza e 26 metri di lunghezza) con il pavimento in legno (obbligatorio per le competizioni più importanti), gomma o sintetico delimitato da linee. Le linee devono essere larghe 5 centimetri e ben visibili, possibilmente bianche. La linea perimetrale delimita il campo senza farne parte. Attorno deve esservi una zona larga almeno 2 metri priva di ostacoli (comprese le panchine dei sostituti delle due squadre).
All’interno del campo, ci sono altre linee, tracciate con lo stesso colore e larghe sempre 5 cm:
- quella centrale divide il parquet in due metà uguali e si deve estendere per 15 cm fuori dalla linea perimetrale.
- il cerchio centrale deve avere un diametro di 3,6 metri.
- la linea del tiro libero deve essere lunga 3,6 metri e distante 5,8 metri da quella perimetrale sotto il canestro e centrata rispetto alla larghezza del campo (il suo punto medio si trova sull’immaginaria retta che unisce i punti medi delle linee di fondo).
- le semicirconferenze delle lunette di tiro libero devono avere un raggio di 1,8 metri e sono tracciate partendo dal punto medio della linea del tiro libero;
- la zona rettangolare, posta nei pressi del canestro detta area dei tre secondi, ha una base di 4,9 metri mentre la lunghezza coincide con la linea del tiro libero (le linee che delimitano questa zona appartengono all’area dei tre secondi, eccetto la linea di fondo che come detto sopra non fa parte del campo).Nonostante ciò le dimensioni variano a seconda del Paese: in Europa, per esempio, dal 1954 al 2010 la FIBA designò un’area trapezoidale, in seguito sostituita da un’area simile a quella presente in America nella NBA.
- le linee delle tacche (dette anche ”post alto“ e “post basso”) che delimitano gli spazi per il rimbalzo sono tracciate sul bordo esterno dell’area dei tre secondi, individuando il luogo in cui possono posizionarsi i cinque rimbalzisti durante un tiro libero.
- all’interno dell’area dei tre secondi vi è un semicerchio (detto comunemente “smile”) di raggio di 1,25 metri, avente origine nella proiezione a terra del centro del canestro che delimita la zona di non sfondamento.
- la linea del tiro da tre punti, che delimita l’area del tiro da tre punti, è formata da una semicirconferenza distante 6,75 metri dal canestro e da due linee parallele che si stendono perpendicolarmente dalla linea di fondo, con il bordo esterno a 0,90 m dal bordo interno delle linee laterali. La linea dei tre punti, così come l’area dei tre secondi, è stata oggetto di cambiamenti nel tempo. Insieme all’area a trapezio c’era anche una linea dei tre punti a 6,21 metri. Nella stagione 1997-1998 la NBA arretrò la linea dei tre punti da 7,25 metri a 6,75 (come è attualmente disposta in Europa e nei paesi aggregati alla FIBA) per andare incontro alla crescente percentuale da tre punti di molte squadre e per agevolare la spettacolarità delle partite.
Il gioco
La gara viene disputata da due squadre composte da cinque giocatori ciascuna. Ogni squadra dispone inoltre di un numero di riserve che può variare da 5 a 7 (a seconda dei campionati) che possono sostituire senza limitazioni i giocatori titolari ed essere a loro volta sostituite. Un giocatore che è stato sostituito può in ogni caso ritornare in campo in sostituzione di un compagno di squadra. Solo nei casi in cui ad un giocatore vengano assegnati 5 falli (6 falli in NBA) o venga espulso egli non può più giocare la partita e deve essere obbligatoriamente sostituito. Quindi, anche se si verifica molto raramente, è possibile che in campo una o entrambe le squadre abbiano meno di cinque giocatori e che il numero di essi non coincida. In tal caso, contrariamente ad altri sport, per es. il calcio, il numero minimo di giocatori in campo è molto basso e pari a due; nel caso una squadra, per falli o incidenti dei giocatori, ne abbia solamente uno a disposizione, non avrebbe a chi passare la palla al momento di effettuare una rimessa, e la partita termina con la vittoria della squadra avversaria; cosa peraltro ancora più eccezionale.
La partita
Lo scopo di ognuna delle due squadre è quello di realizzare punti facendo passare la palla all’interno dell’anello del canestro avversario (fase offensiva) e di impedire ai giocatori dell’altra squadra di fare altrettanto (fase difensiva).
Ogni partita dura 40 minuti suddivisi in 4 periodi di 10 minuti di gioco effettivo ciascuno (12 minuti nella NBA per un totale di 48 minuti), suddivisione che precedentemente era di 2 periodi da 20 minuti. Tra il 2º ed il 3º periodo viene effettuato un intervallo che va dai 10 ai 20 minuti. Alla ripresa del gioco le squadre devono scambiarsi il campo, mentre negli altri casi l’intervallo è solamente di 2 minuti (senza il cambio del campo).
Ogni squadra per completare un attacco ha 24 secondi di tempo, se non ci riesce il possesso passa alla squadra avversaria. I 24 secondi vengono ripristinati ogni qualvolta la palla cambia di possesso; se invece la squadra che attacca è nuovamente con la palla in mano dopo che essa ha toccato l’anello di ferro, il cronometro si riporta a 14 secondi. Nel caso ci sia un fallo o un’infrazione di piede, se sono rimasti 13 secondi o meno il cronometro viene riportato a 14 secondi. Se invece il tempo di gioco è maggiore di 14 secondi, si prosegue il conteggio. Tale regola fu inventata dall’italo-americano Danny Biasone.
La squadra vincente della partita è quella che ha realizzato il maggior numero di punti alla fine del 4° periodo di gioco. In caso di parità la gara si prolunga di altri 5 minuti (tempo supplementare) e in caso di ulteriore parità si procederà ad oltranza con altri tempi finché una delle due squadre non è in grado di schierare 2 giocatori perché gli altri hanno commesso 5 falli o sono stati espulsi o sono infortunati